In questo articolo vedremo le novità introdotte dal nuovo Dlgs 116/2020 in tema di rifiuti urbani e l’impatto che questa nuova definizione avrà su molte attività imprenditoriali.
Secondo la nuova classificazione introdotta dal Dlgs 116/2020 ai sensi dell’art.183 comma 1 lett. b-ter) sono considerati rifiuti urbani:

1) i rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta differenziata;
3) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade e dallo svuotamento dei cestini portarifiuti;
4) i rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
5) i rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d’erba e potature di alberi, nonché i rifiuti risultanti dalla pulizia dei mercati;
6) i rifiuti provenienti da attività cimiteriali, esumazioni ed estumazioni.

La grande novità arriva dal punto 2) di questa norma.
È stata infatti eliminata la versione precedente che classificava tra i rifiuti urbani i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi diversi da quelli domestici, assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità da parte dei Comuni competenti ex art.198.

La nuova versione prevede invece tra i rifiuti urbani “i rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da altre fonti che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici indicati nell’allegato L-quater prodotti dalle attività riportate nell’allegato L-quinquies.”
Per comprendere meglio l’impatto di questa modifica riportiamo qui di seguito l’allegato L-quater che prevede l’elenco delle tipologie ora considerate rifiuti urbani se provenienti dalle attività indicate nell’allegato L-quinquies.

Rifiuti urbani e nuovo Allegato L-quater

RIFIUTI ORGANICIRifiuti biodegradabili di
cucine e mense
200108
Rifiuti biodegradabili200201
Rifiuti dei mercati200302
CARTA E CARTONEImballaggi in carta e cartone150101
Carta e cartone200101
PLASTICAImballaggi in plastica150102
Plastica200139
LEGNOImballaggi in legno150103
Legno, diverso da quello di cui
alla voce 200137*
200138
METALLOImballaggi metallici150104
Metallo200140
IMBALLAGGI
COMPOSITI
Imballaggi materiali
compositi
150105
MULTIMATERIALEImballaggi in materiali
misti
150106
VETROImballaggi in vetro150107
Vetro200102
TESSILEImballaggi in materia
tessile
150109
Abbigliamento200110
Prodotti tessili200111
TONERToner per stampa esauriti diversi
da quelli di cui alla voce 080317*
080318
INGOMBRANTIRifiuti ingombranti200307
VERNICI, INCHIOSTRI,
ADESIVI E RESINE
Vernici, inchiostri, adesivi e
e resine diversi da quelli di cui
alla voce 200127*
200128
DETERGENTIDetergenti diversi da quelli di cui
alla voce 200129*
200130
ALTRI RIFIUTIAltri rifiuti non biodegradabili200203
RIFIUTI URBANI
INDIFFERENZIATI
Rifiuti urbani indifferenziati200301

Rifiuti urbani e nuovo Allegato L-quinquies

1- Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto
2 – Cinematografi e musei
3 – Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta
4 – Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi
5 – Stabilimenti balneari
6 – Esposizioni, autosaloni
7 – Alberghi con ristorante
8 – Alberghi senza ristorante
9 – Case di cura e riposo
10 – Ospedali
11 – Uffici, agenzie, studi professionali
12 – Banche e istituti di credito
13 – Negozi abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoli
14 – Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze
15 – Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato
16 – Banchi di mercato beni durevoli
17 – Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista
18 – Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista
19 – Carrozzeria, autofficina, elettrauto
20 – Attività artigianali di produzione beni specifici
21 – Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub
22 – Mense, birrerie, hamburgherie
23 – Bar, caffè, pasticceria
24 – Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari
25 – Plurilicenze alimentari e/o miste
26 – Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza la taglio
27 – Ipermercati di generi misti
28 – Banchi di mercato generi alimentari
29 – Discoteche, night club

Va innanzitutto detto che l’operatività di questa norma sarà effettiva a partire dal 1/1/2021.
Ma cosa significa di fatto questa modifica ?
Significa che, a partire dal 1/1/2021, se una delle 29 attività indicate nell’allegato L-quinquies (restano di fatto escluse solo le attività industriali) produce un rifiuto di cui all’allegato L-quater, dovrà, per smaltire gli stessi, affidarsi al servizio di pubblica raccolta. Potranno conferirli al di fuori del servizio pubblico di raccolta solo se avviati a recupero che deve essere dimostrato da attestazione scritta rilasciata dal soggetto che effettua l’attività di recupero degli stessi (art. 198 comma 2 bis).

Quindi, se non cambierà nulla, a partire dal prossimo anno molte attività quali carrozzerie, officine, tipografie ed artigiani che producono vernici, inchiostri, adesivi e sigillanti saranno costrette ad affidare gli stessi al servizio pubblico di raccolta a meno che non dimostrino di avviarli a recupero tramite soggetto privato autorizzato. Questa nuova elaborazione dell’art. 183 apre la porta a nuove problematiche sulla gestione di questi rifiuti che si spera vengano affrontate e risolte prima che questa norma produca i suoi effetti.


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Antonio Moffa
Written by Antonio Moffa