
Con l’avvento del COVID-19 e l’imprevisto sviluppo dello smart working c’è stato un grande rilancio della figura del Mobility Manager; infatti, nell’ottica di combattere la diffusione del virus, si sono dovute studiare nuove strategie di spostamento da un luogo ad un altro (la cosiddetta mobilità sostenibile).
Uno dei capisaldi di questo nuovo approccio relativo alla mobilità urbana è la riduzione degli spostamenti negli orari di punta al fine di conseguire una migliore organizzazione ed evitare i picchi di traffico; si è reso di fatto necessario studiare tutte le possibili soluzioni applicabili alle diverse esigenze e condizioni di mobilità. Ha assunto quindi molta importanza la figura del Mobility Manager che ha il compito di realizzare e promuovere interventi di organizzazione e gestione della domanda di spostamento delle persone.
In realtà il tema della mobilità sostenibile era già presente nella nostra realtà legislativa anche prima della pandemia. Infatti, questa figura fu introdotta dal Decreto del Ministero dell’Ambiente il 27/03/1998 con il compito di ottimizzare gli spostamenti di routine dei dipendenti e cercare di ridurre al minimo i viaggi con l’auto privata, attraverso il Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL).
Chi è il Mobility Manager?
La conferma dell’importanza del Mobility Manager si è avuta con il Decreto Legge n.34 del 19/05/2020 anche detto “Decreto Rilancio”, convertito poi in legge con L. 77 del 17/07/2020. Con questo nuovo provvedimento si impone l’obbligo per le imprese e le pubbliche amministrazioni che hanno più di 100 dipendenti di adottare un Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) entro il 31 dicembre di ogni anno.
Questo obbligo riguarda principalmente le imprese e le pubbliche amministrazioni che si trovano in un capoluogo di Regione, in una città metropolitana, in un capoluogo di Provincia oppure in un Comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.
Con il successivo DM del 12/05/2021, il MITE (Ministero della Transizione Ecologica) ed il MIMS Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili) hanno definito le modalità attuative di quanto indicato all’interno del Decreto Rilancio, puntando ad ampliare la rete dei Mobility Manager, specificando le funzioni e i requisiti degli stessi, nonché le finalità ed i contenuti che deve avere un PSCL.
Un PSCL contiene una parte progettuale (con le possibili misure adottabili ed i possibili vantaggi) ed una parte informativa e di analisi degli spostamenti casa lavoro. Si valutano ad esempio i vantaggi delle nuove strategie di spostamento per i dipendenti coinvolti (in termini di tempo, costi e comodità), per l’impresa o la pubblica amministrazione che lo adotta (in termini economici e di produttività) e, soprattutto, per la collettività (in termini ambientali, sociali ed economici).
La finalità ultima del Mobility Manager è quella di consentire la diminuzione dell’impatto ambientale che deriva dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane, tramite gli interventi di mobilità sostenibile.
Il DM 12/05/2021, all’art 2 distingue:
- Mobility manager aziendale: figura specializzata sulla mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente.
- Mobility manager d’area: figura specializzata nel supporto al comune territorialmente competente svolgendo anche funzioni di coordinamento tra i mobility manager aziendali.
Come diventare Mobility Manager
Per ricoprire il ruolo di Mobility Manager ad oggi non esistono dei veri e propri requisiti soggettivi vincolanti. Il DM 12/05/2021 all’art. 7 afferma che il Mobility Manager aziendale e d’area sono nominati tra i soggetti con un’elevata e riconosciuta competenza professionale che abbiano maturato una comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell’ambiente.
È comunque incentivata la partecipazione a corsi che possano fornire gli strumenti operativi idonei per ricoprire questo ruolo e presentare le migliori pratiche per il Mobility Management di area e di azienda.
Da questi corsi i partecipanti potranno acquisire le conoscenze necessarie in materia di sostenibilità ambientale attraverso un approccio non solo teorico ma anche e soprattutto pratico. Infatti il percorso formativo non si limiterà ad offrire una formazione improntata ai principi della mobilità sostenibile, ma verranno discusse situazioni concrete con possibili scenari alternativi.
Dati gli obiettivi dell’attività e l’ambito di intervento del Mobility Manager, il corso è rivolto prevalentemente a:
- Dipendenti di pubbliche amministrazioni e dipendenti d’imprese che sono intenzionati ad assumere il ruolo di Mobility Manager;
- Dipendenti di pubbliche amministrazioni e dipendenti di imprese già nominati Mobility Manager che siano interessati al proprio aggiornamento professionale ed all’aggiornamento del PSCL della propria azienda.
Conclusioni
Dal nuovo movimento “Green” in corso già da qualche anno, sono nate nuove realtà professionali. Una di queste è proprio quella del Mobility manager. Le imprese, sia pubbliche che private, stanno investendo ingenti risorse per essere pronte ad intercettare questo cambiamento e la nuova figura professionale dovrà essere in grado di sintetizzare know how a livello di tecnologia, innovazione, ambiente, normativa, economia e sostenibilità.
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