
I Consorzi di filiera sono degli attori importantissimi nella gestione dei rifiuti. Rappresentano infatti uno degli strumenti più efficaci attraverso i quali viene razionalizzata ed organizzata la raccolta, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti.
Esistono consorzi in diversi settori; uno dei più importanti e tra i più conosciuti è sicuramente il CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi (www.conai.org), ma ne esistono molti altri. Ricordiamone alcuni:
RICREA – Consorzio Nazionale per il Riciclo ed il Recupero degli imballaggi in ACCIAIO (www.consorzio-acciaio.org);
CIAL – Consorzio Imballaggi ALLUMINIO (www.cial.it);
COMIECO – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica (www.comieco.org);
RILEGNO – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclaggio degli Imballaggi in LEGNO (www.rilegno.org);
COREPLA – Consorzio per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica (www.corepla.it);
COREVE – Consorzio Recupero VETRO (www.coreve.it);
CONOE – Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli Olii e dei grassi vegetali ed animali esausti (www.conoe.it);
CONOU – Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati (www.conou.it);
COBAT – Consorzio batterie esauste (www.cobat.it)
ECOPNEUS – Consorzio per i pneumatici fuori uso (www.ecopneus.it)
POLIECO – Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti di beni in Polietilene esclusi gli imballaggi (www.polieco.it)
Consorzi di filiera
I Consorzi sono nati per rispondere all’esigenza di responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti nella produzione, distribuzione, utilizzo e consumo di beni da cui si originano, a fine ciclo, i rifiuti. Infatti uno dei capisaldi nella gestione dei rifiuti che negli ultimi anni ha assunto sempre più rilevanza è il principio di responsabilità estesa del produttore.
Secondo il principio di responsabilità estesa del produttore (anche noto con l’acronimo EPR “Extended Producer Responsability”) il produttore di un bene (inteso come prodotto) deve farsi carico della gestione dello stesso anche a fine vita, ossia nella fase post consumo.
Tale responsabilità si estrinseca in diversi compiti quali l’obbligo di informare il pubblico su come gestire il prodotto a fine ciclo, l’adozione di programmi di prevenzione dei rifiuti, il miglioramento del prodotto a partire dalla fase di progettazione in modo da favorire l’estensione del tempo di vita utile del prodotto, la riutilizzabilità, la riparabilità, la riciclabilità ed il recupero dei componenti e dei materiali.
Proprio per garantire questo, i legislatori dei vari Paesi Membri della Comunità Europea possono ad esempio imporre ai produttori di beni, attraverso provvedimenti aventi forza di legge, l’obbligo di accettare la restituzione dei loro stessi prodotti. Basti pensare “all’uno contro uno” con il quale i distributori di AEE (Apparecchiature elettriche ed elettroniche) assicurano, al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica destinata ad un nucleo domestico, il ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno, dell’apparecchiatura usata di tipo equivalente.
Un altro aspetto legato alla EPR è quello di imputare ai questi soggetti (produttore, importatore e distributore) i costi legati alla gestione dei rifiuti che saranno generati dai prodotti che immettono sul mercato.
Il principio di responsabilità estesa del produttore ha portato alla nascita dei Consorzi di filiera. A questi aderiscono i diversi operatori che agiscono nel settore che il Consorzio stesso rappresenta. Possono partecipare varie categorie di soggetti che vanno dai produttori del bene agli utilizzatori dello stesso. La filiera di un Consorzio consente di assicurare un’ottimizzazione dei costi per rendere più efficace e meglio organizzata la raccolta, il riciclaggio e la gestione dei rifiuti che si generano e che rientrano nella sfera di competenza del Consorzio.
Da un punto di vista giuridico i Consorzi di filiera hanno natura di diritto privato (personalità giuridica privata) ma svolgono un’attività di pubblico interesse. Proprio perché si occupano di settori che sono di interesse statale il Ministero della Transizione ecologica ha potere di vigilanza sugli stessi.
La vigilanza del Ministero sulle attività dei Consorzi e dei sistemi autonomi che gestiscono le diverse filiere dei rifiuti, quali oli e grassi animali e vegetali esausti, oli minerali usati, pneumatici fuori uso, pile e batterie esauste, rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), imballaggi e rifiuti di imballaggio, beni in polietilene, viene effettuata ai sensi dell’art. 206-bis del Dlgs 152/2006.
Oggi, tutta l’impalcatura legislativa atta a disciplinare e sostenere il sistema dei Consorzi di filiera è diventata una parte importante del Testo Unico Ambientale. Possiamo affermare che i Consorzi rappresentano un esempio virtuoso di gestione dei rifiuti. D’altra parte la nascita dei Consorzi di Filiera ha reso possibile raggiungere percentuali di riciclo una volta inimmaginabili; basti pensare che CONAI ha annunciato che nel 2020 è stata raggiunta la percentuale record di riciclo di imballaggi in Italia pari al 73% dei pack immessi sul mercato (Fonte: https://www.conai.org/notizie/conai-annuncia-i-dati-2020-il-73-di-imballaggi-a-riciclo-e-record/).
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